Florence Nightingale teoria: ecco cosa c’è da sapere

Florence Nightingale è considerata la fondatrice dell’assistenza infermieristica moderna e ha espresso le sue teorie nel suo libro Notes on Nursing. Ma che cosa si sa di lei? Quali sono queste sue teorie?

Chi era Florence Nightingale

Prima delle sue teorie, è bene capire chi era la Nightingale. Nata nel 1820 in una famiglia dell’alta borghesia inglese, in cui il padre fu un pioniere dell’epidemiologia e la madre la figlia un noto abolizionista. Anche se inglese, Florence nacque in Italia, a Firenze, città a cui deve il suo nome, è già diciassettenne espresse alla famiglia il desiderio di aiutare i malati, rinunciando anche a sposarsi.

All’epoca la professione dell’infermiera non era molto stimata, ma Florence aveva anche competenze infermieristiche e contribuì a migliorare le tecniche infermieristiche in quel senso, collaborando anche con politici. Nel 1849, fornì assistenza sanitaria anche ai difensori della Repubblica Romana e poi nel 1853 in quella di Crimea, ma nel 1857 fu costretta a tornare in patria per motivi di salute.

Nel 1855 fondò una fondazione che aveva l’obbiettivo di formare infermiere e pubblico il suo libro Notes on Nursing nel 1860, della lunghezza di 136 pagine circa. Dieci anni prima, Florence scrisse anche il Suggestions for Thought to Searchers after Religious Truth, pubblicato postumo nel 1928, che trattava di femminismo e teologia. Nel 1858 divenne primo membro donna della Royal Statical Society, ricevendo poi anche altre onorificenze. Morì a Londra nel 1910, dopo essere stata diversi anni confinata in letto.

Le sue teorie

Nel suo libro sul Nursing, la Nightingale osservò che “le malattie, sia nelle abitazioni private sia negli ospedali pubblici, ciò che colpisce con maggior forza è il fatto che i sintomi dolorosi che di solito si considerano inevitabili e propri di quel male, molto spesso non ne sono affatto i sintomi ma sono dovuti ad altro: alla mancanza di aria fresca, o di luce, o di tepore, o di tranquillità, o di pulizia, o di regolarità e attenzione nella dieta alimentare…”.

Sempre dal suo testo è nato il metaparadigma dell’infermieristica, formato da quattro concetti fondamentali, ovvero l’uomo/assistito, la salute/malattia, l’ambiente/contesto sociale e l’assistenza infermieristica, che seconda la celebre infermiera inglese doveva essere volta a promuovere la salute del paziente non solo tramite la medicina, ma anche tramite lo stile di vita, come il mangiar equilibrato o spingere i paziente a camminare e a stare all’aria aperta. Ci sono poi ulteriori teorie legate ai bisogni dei pazienti, all’interazione con essi e i risultati ottenuti.

Per conoscere il pensiero della Nighitngale, si possono leggere anche queste frasi:

  • Il primo requisito di un ospedale dovrebbe essere quello di non far del male ai propri pazienti;
  • L’assistenza infermieristica è un’arte; e se deve essere realizzata come un’arte, richiede una devozione totale e una dura preparazione, come per qualunque opera di pittore o scultore;
  • Apprensione, incertezza, attesa, aspettative, paura delle novità, fanno a un paziente più male di ogni fatica.