La Tari, ovvero la Tassa sui Rifiuti, è la tassa con cui si paga il servizio che smaltisce e raccoglie i rifiuti, e pagarle sono i proprietari di immobili e chi garantisce servizi in determinate zone. Ma quando si può chiedere l’esenzione di tale tassa? Cosa bisogna fare?
Quando non si paga
Generalmente, non pagano la Tari i locali che non possono produrre rifiuti in particolari condizioni, gli spazi e i locali che non producono rifiuto in maniera autonoma, come balconi, terrazze o cantine, locali ed aree condominiali che non sono esclusive, come le scale o l’altro, ed aree penitenziali scoperte di locali con aree accessorie o soggetti al tributo.
Ci sono, poi, delle restrizioni previste anche nei più diversi comuni, e tra queste possono prefigurarsi le abitazioni in ristrutturazione, quando non risultano abitate oppure occupate, o che comunque cono in ristrutturazione per un periodo pari ad un minimo di due mesi, i locali che fanno parte di strutture mediche o sanitarie, che siano private o pubbliche, i locali e le aree in cui sono prodotte rifiuti speciali, che i proprietari devono smaltire a proprie spese, come previste dalle norme, i locali e le aree adibiti per usi sportivi, le centrali termine e gli spazi in cui sono presenti macchinari ed impianti, e le aree verdi.
Si devono considerare anche che, per queste restrizioni appena citate, ci sono comuni che pagano di meno o di più la Tari rispetto ad altri. Ad esempio, ad Ascoli Piceno la Tari ammonta in media 160 euro a famiglia, mentre a Cagliari può arrivare a 450 euro a famiglia.
Quando sono previste riduzioni
Anche se si deve comunque pagare la Tari, ci sono dei casi in cui quest’ultima può essere ridotta. Infatti, essa si può ridurre del 10 %, se si riciclano scarti organici, adatti alla produzione del compost.
Una riduzione del 20 %, invece, si può richiedere se:
- il servizio della gestione dei rifiuti risulta mancante;
- chi gestisce il servizio dei rifiuti non rispetta le norme presenti nella disciplina di riferimento, previste dal comune;
- se il servizio di gestione rifiuti si interrompe per motivi organizzativi o ragioni sindacali, non previsti, e che possono causare problemi alle persone, secondo quanto prevedono le norme sanitarie.
Una riduzione del 40 %, invece, si può ottenere se il punto di raccolta dei rifiuti e lontano dalla zona di residenza. Ci sono, poi, varie riduzione, sempre secondo le norme previste dal comune, nel caso di immobili o abitazioni occupate da un solo soggetto, per le case vacanze, per i fabbricati rurali destinati ad essere abitati, per i locali di culto, per i nuclei familiari che vivono in situazioni disagiate, etc.
Come ottenere le esenzioni o riduzioni
Per richiedere l’esenzione o la riduzione di questa tassa, è possibile compilare un modulo standard, che andrà inviato per posta elettronica certificata o tramite raccomandata o personalmente, all’Ufficio del Comune di residenza, che si occupa della gestione dei rifiuti.
Il comune di residenza, poi, può mettere a disposizione una pagina web, che indica dei modi per richiedere delle esenzioni o riduzioni. In entrambi i casi, si deve accompagnare la domanda con una copia del proprio documento d’identità.